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Quel Posto Che Non C'è Testo: La Recensione - Testi Vari

Quel Posto Che Non C'è Testo: La Recensione

Quel posto che non c'è.... No post production, only b&w Flickr
Quel posto che non c'è…. No post production, only b&w Flickr

Quel Posto Che Non C’è Testo è un romanzo di Stefano Benni pubblicato nel 2003. Questo libro è una raccolta di racconti che ruotano intorno alla città immaginaria di Barba, dove tutto può succedere e dove gli abitanti sono strani e bizzarri. In questo articolo, analizzeremo il libro in dettaglio e vi daremo la nostra opinione.

La trama

Il romanzo è composto da 32 racconti, tutti ambientati nella città di Barba. Ogni racconto ha un personaggio principale diverso e una storia a sé stante, ma tutti sono legati tra loro dallo scenario in cui si svolgono. Barba è una città surreale e fantastica, dove possono accadere cose impossibili e dove la realtà si mescola con la fantasia.

I personaggi

I personaggi di Quel Posto Che Non C’è Testo sono molto particolari. Ci sono il signor Soffietti, che ha una passione per le due ruote, il maggiore Bartolomeo, che è ossessionato dalla pulizia e dalla disciplina, e poi c’è Zorro, un gatto che diventa un supereroe. Ogni personaggio ha una personalità unica e interessante, che rende la lettura del libro molto divertente.

Lo stile

Lo stile di Stefano Benni è molto particolare e riconoscibile. La sua scrittura è ironica e surreale, ma allo stesso tempo molto poetica. Benni utilizza giochi di parole e metafore per descrivere gli scenari e i personaggi, creando un’immagine molto dettagliata della città di Barba. La sua scrittura è molto evocativa e riesce a trasportare il lettore in un mondo fantastico.

La parola chiave: surreale

Quel Posto Che Non C’è Testo è sicuramente un libro surreale. La città di Barba è un luogo dove tutto può succedere e dove i personaggi sono strani e bizzarri. Benni utilizza la fantasia per creare un mondo nuovo e originale, che riesce a sorprendere il lettore ad ogni pagina. Un esempio di questa surrealtà è il racconto di Zorro, il gatto supereroe che salva la città dal malvagio Dr. Sanguinaccio.

La parola chiave: ironia

L’ironia è un altro elemento fondamentale di Quel Posto Che Non C’è Testo. Stefano Benni utilizza l’ironia per descrivere la città di Barba e i suoi abitanti, creando situazioni comiche e divertenti. Ad esempio, nel racconto del signor Soffietti, l’autore descrive la passione del personaggio per le due ruote in modo esilarante, facendo ridere il lettore.

Conclusioni

In conclusione, Quel Posto Che Non C’è Testo è un libro molto originale e divertente, che riesce a sorprendere il lettore ad ogni pagina. La città di Barba è un luogo fantastico e surreale, dove tutto può succedere e dove i personaggi sono strani e bizzarri. Lo stile di Stefano Benni è ironico e poetico, e riesce a trasportare il lettore in un mondo nuovo e originale. Consigliamo questo libro a chiunque abbia voglia di sorridere e di evadere dalla realtà per un po’.

Esempio 1: La Surrealtà

Un esempio della surrealtà presente in Quel Posto Che Non C’è Testo è il racconto di Gigi, il ragazzo che si trasforma in un’oca. La storia è molto divertente e assurda, ma allo stesso tempo ha un significato profondo. Gigi è un ragazzo che non vuole crescere e che si sente a disagio nel mondo degli adulti. La sua trasformazione in un’oca rappresenta la sua voglia di tornare bambino e di fuggire dalla realtà.

Esempio 2: L’Ironia

Un altro esempio dell’ironia presente nel libro è il racconto del maggiore Bartolomeo, che si trasforma in un’ape regina. La storia è molto divertente e l’autore utilizza l’ironia per descrivere la situazione in modo comico. Bartolomeo è un personaggio molto rigido e disciplinato, e la sua trasformazione in un’ape rappresenta la sua voglia di sperimentare cose nuove e di fuggire dalla sua routine quotidiana.

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